Dai un voto a fermo amministrativo
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Spesso le cartelle dell’Agenzia delle Entrate sono un vero incubo perche arrivano quasi sempre nel momento economico peggiore della nostra vita. E nella somma del debito vi sono inclusi anche degli interessi notevoli, ben oltre i normali  tassi che conosciamo,  questo nonostante quello che spesso si dice o si scrive, più alti di quello che in molti riterrebbero idonei.

Tanti vorrebbero trovare un appiglio minimo per ridimensionare queste cartelle, in pochi sanno che ci sono molti casi, anche semplici, per cui si può anche non pagate una cartella delle Agenzia delle Entrate. E l’elenco di tali casi continuano ad aumentare con la nuova giurisprudenza e sentenze dei tribunali sia per le multe auto, multe per il bollo o per non aver pagato le tasse o averlo fatto in ritardo.

Panico certo nel ricevere una cartella di pagamento dall’Agenzia delle Entrate Riscossioni, ce poco da stare tranquilli, eppure vi sono casi in cui la stessa si può ritenere nulla e non pagarla. Molti sono i casi per cui si potrebbe richiedere l’invalidazione di queste cartelle, o richiederne la prescrizione, anche se emesse dalla vecchia Equitalia.

Per ora tutti sperano nella nullità di tutte le cartelle emesse dal nuovo riscossore subentrato il 1 Luglio 2017, perché tutto l’ente e il suo personale sarebbe stato creato in modalità anticostituzionale, considerando che l’assorbimento di tutti gli ex dipendenti di Equitalia come dipendenti pubblici è stato fatto senza bando pubblico e senza concorso. Ora qualsiasi atto da loro firmato potrebbe essere bloccato e annullato. Dunque, la nuova Agenzia delle Entrate potrebbe essere nel suo insieme “incostituzionale” e così tutte le cartelle, multe e pignoramenti affidatele, e dalla stessa inviate.

Si parlava del nuovo metodo di pignoramento adottato dall’Ufficio delle Entrate Riscossioni in relazione ai conti correnti, ma questa procedura diventa inattivabile, e il contribuente moroso non pagare nel caso in cui il lo stesso sia nullatenente o titolare di un conto corrente in rosso, perciò non soggetto a pignoramento.  Pure, ed anche se il conto corrente contiene, invece, solo redditi di lavoro da dipendente o di pensione, anche se il saldo è attivo Il pignoramento del conto corrente, non può comunque avvenire entro fino a 1.344,21 euro, cioè il triplo dell’assegno sociale, e ciò significa che il contribuente che riesca a mantenere il conto entro questa soglia non deve temere nulla, dall’Ufficio delle Entrate Riscossioni.

Per non pagare, basta non avere intestato dei beni mobili, e tenere il conto corrente entro un saldo di appunto 1.344,21.

Sappiate che comunque se avete un veicolo su cui senza saperlo vi è stato trascritto un fermo amministrativo, noi possiamo ritirarvelo ovviamente con una buona valutazione, vi basta contattarci.

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